Mario Vitti ci ha lasciato

Mario Vitti (Istanbul 1926 - Roma 2023), professore emerito all’Università della Tuscia a Viterbo, ha insegnato all’Università di Palermo, all’Orientale di Napoli, e – in qualità di visiting professor - ha tenuto lezioni a Parigi, Ginevra, Salonicco. Ha collaborato con importanti editori italiani, presso i quali ha pubblicato studi scientifici e traduzioni letterarie dal greco. A suo carico un vastissimo impegno filologico e critico-letterario che ha portato frutti considerevoli, fra cui scoperte di testi inediti, come l’Evjena dello zantiota Theodoros Montselese (del 1646), edizioni di Stefanos Sachlikis, di Nikolaos Sofianòs, di Andreas Kalvos. Considerevole risonanza nell’ambito della critica hanno avuto i suoi studi più noti sulla generazione degli anni ’30 e sulla ithografia. Ha analizzato e tradotto in italiano la poesia di Elitis e di Seferis. Nel 2001 ha pubblicato con Carocci e, successivamente, rivisitata e ampliata nel 2016 con le edizioni Ca’ Foscarina, una nuova edizione della sua celebre Storia della letteratura neogreca, che, riconsiderando le riflessioni maturate già nel 1971 con la prima uscita (Roma, ERI) e spingendosi nella ricerca sino agli scrittori delle generazioni di fine millennio, costituisce uno dei principali strumenti per l’approccio critico alla letteratura della Grecia moderna. Un efficace “dialogo” metatestuale con i propri autori si può ricostruire attraverso le “voci” bibliografiche commentate, relative ai saggi, agli articoli, alle interviste, alle edizioni critiche curati da Mario Vitti, raccolte nel volume Γραφείο με θέα (Studio con vista, Atene 2006), il cui titolo intende ricordare lo spazio di lavoro privilegiato di Vitti nella sua casa romana: «Il progetto di questo libro – chiarisce l’autore – è partito dal mio lavoro. Fin dal primo momento in cui ho preso in mano questo archivio sono stato tentato di commentare le sue voci, poiché ognuna di esse, separatamente, mi ha riportato alla mente alcuni dettagli più o meno piacevoli delle circostanze in cui i rispettivi scritti sono stati eseguiti». La storia umana del professor Vitti, già decano dei neogrecisti italiani e Presidente per oltre dieci anni dell’Associazione Nazionale di Studi Neogreci, è una storia che appartiene a tutti coloro che lo hanno frequentato e apprezzato a vario titolo; letterariamente la sua figura si può avvicinare grazie al romanzo-biografia sui suoi anni giovanili Istanbul nella memoria (Roma, 2010) e, soprattutto grazie ai rapporti con gli intellettuali europei più in vista nei circoli letterari novecenteschi immortalati in un documentatissimo archivio di materiale fotografico in cui sono ritratti i momenti più diversi (ufficiali e informali) degli incontri personali di Vitti.